Valdegamberi (GM): “Il ‘Brujel della vecia’ vietato e l’ipocrisia ideologica del mondo al contrario”

04 gennaio 2024

(Arv) Venezia 4 gen. 2024  – “Assistiamo in questi giorni alla rinuncia a svolgere manifestazioni tradizionali come il ‘brujel’, il falò per bruciare ‘la stria’ o ‘la vecia’, che si faceva da sempre nelle nostre contrade in occasione dell’Epifania, un retaggio di riti propiziatori della fertilità che presero forma fra le popolazioni italiche nel X-VI secolo A.C. Il motivo? Se un tempo il divertimento era unanime ora qualcuno non si diverte più. Ho sentito anche dire che il ‘brujel’ è una tradizione ‘patriarcale’ e non è per nulla ‘politicaly correct’ bruciare un fantoccio a forma di donna”.

Le parole sono del consigliere regionale del Gruppo Misto Stefano Valdegamberi, per il quale “Per non ‘discriminare’ metteremo una befana ‘alias’, che alterni la propria identità sessuale di anno in anno. Altro motivo per negarli è che sono fonte di immissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Questo deriva da decisioni comunitarie con relative sanzioni, che passano dalle Regioni e arrivano infine ai Comuni. Peccato che questi benpensanti e accaniti distruttori delle tradizioni, a tutti i livelli, che incolpano persino le flatulenze delle vacche dell’inquinamento dell’atmosfera, non sprecano una parola sull’inquinamento provocato da iniziative come quella di organizzare i giochi invernali asiatici nel 2029 nel deserto dell’Arabia Saudita, dove occorre bruciare immense quantità di combustibile fossile con enormi immissioni in atmosfera per garantire il freddo e l’acqua dove il freddo e l’acqua non c’è per natura”.

“Questi sono i paradossi dei nostri tempi – conclude Valdegamberi – Dove ci sono i soldi e i grandi interessi e dove il patriarcato esiste davvero, il problema ambientale e delle donne sparisce d’incanto. Smettiamola di usare alibi per distruggere l’identità culturale delle nostre terre sulla scia di slogan e ideologie: proprio un mondo al contrario”.

(Regione Veneto)