‘A Panda piace capirsi’, Bevilacqua mostra come volersi bene

‘A Panda piace capirsi’ e volersi bene. Giacomo Keison Bevilacqua, classe ‘83, ci regala una nuova graphic novel che affronta, con umorismo e sensibilità, il tema della salute mentale. Il fumetto, che uscirà il 17 maggio per Gigaciao, la casa editrice che Giacomo ha fondato insieme a Sio, Dado e Fraffrog, è un ideale proseguo di ‘Sono una testa di Panda’ (edito da Baopublishing nel 2023). In questo nuovo lavoro Panda si confronta con emozioni negative come ansia, paura e stress mostrandoci come combatterle ma anche come adattarci a loro, prendendoci cura della nostra mente e del nostro corpo. Il libro, che si avvale della consulenza del neuroscienziato ricercatore alla Sapienza di Roma, Stefano Lasaponara e di Mattia Castrignano, osteopata influencer con oltre 250mila follower su Instagram, non vuole sostituire la terapia ma rappresenta un punto di partenza per chi desidera capire meglio se stesso dando risposte sia dal punto scientifico che pratico.

“Stiamo vivendo in un mondo che va molto veloce e il nostro cervello, per come è strutturato, non è in grado di riuscire a sopportare un numero così forte di stimoli e quindi chiaramente poi va in corto”, dice Giacomo Bevilacqua che all’Adnkronos spiega come il tema della salute mentale sia molto sentito soprattutto tra i giovani che ormai hanno finalmente infranto questo tabù. Di questi temi “se ne parla molto ma l’impressione è che sia solo la condivisione di un malessere. In questo libro, invece, ho cercato di dare delle soluzioni perché – anche sui social – possiamo ridere tantissimo tutti quanti della disgrazia, ma poi questa roba non ci eleva. La mia speranza è che le persone si sveglino e che questi esercizi diventino parte integrante di una società sana”.

L’esercizio che faccio di più è quello della macchina del tempo”, racconta Giacomo che spiega: “Quando sei in quella situazione di forte stress o contrasto l’idea è immaginare di essere sul letto di morte, con pochissimo tempo rimasto, e ricevere un casco che ti permette di tornare a un solo momento della tua vita: il momento presente”. E’ un esercizio “estremamente potente perché ti rendi conto che quel momento che stai vivendo è il più importante della tua vita e tutto il resto viene dopo. Buco una consegna? Non fa niente, ho fatto qualcosa di molto più importante. Questo esercizio rimette in prospettiva il momento presente: una cosa essenziale che abbiamo perso”.

E’ così, dunque, che Giacomo, insieme al suo alter ego Panda, riescono a “a calmare il sistema nervoso e a trovare un equilibrio. Io li faccio anche con mio figlio che lo considera un gioco”. E il tema della paternità non gioca un ruolo secondario. “Quando metti al mondo un figlio ti rendi conto che nella vita non si può più utilizzare il pilota automatico su tutto”, afferma il fumettista romano che aggiunge: “ho dovuto scardinare tutta una serie di comportamenti e abitudini. Per buona parte della mia vita non mi sono voluto bene e la cosa più difficile è stato riuscire a ritrovare un dialogo con me stesso e a starmi abbastanza simpatico. Ci sto ancora lavorando e lo faccio attivamente: la sera quando mi metto a letto mi abbraccio e mi dico oggi sono stato bravo”.

‘A Panda piace capirsi’ “è un libro che io ho scritto perché sentivo il bisogno di mettere un segnalibro all’interno della mia vita. Questo libro mi ha aiutato, è stato terapeutico. Erano anni che non scrivevo per me e adesso, in questa fase, voglio fare cose che mi piacciono e fanno stare bene”. Progetti futuri? “Ci sono tante cose che mi piacerebbe fare e qualcosa si sta già muovendo”, risponde il fumettista romano con un sorriso misterioso. E quanto alla possibilità di una serie animata, Bevilacqua si limita a un “no comment”, lasciando aperta la speranza.

(ADNKRONOS)