Separazione carriere, via libera Cdm a riforma della giustizia. Nordio: “Epocale”

Via libera del Consiglio dei ministri alla riforma della giustizia. La riunione del Cdm si è conclusa dopo appena 20 minuti. A quanto si apprende, un lungo applauso ha accompagnato il disco verde alla riforma, approvata all’unanimità.

Un “provvedimento epocale”, l’ha definita il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa. Con la riforma della separazione delle carriere “il pubblico ministero resta assolutamente indipendente, godrà delle stesse garanzie di indipendenza dei giudici”, ha detto il Guardasigilli che considera la riforma anche un “omaggio a Giovanni Falcone che era favorevole alla separazione delle carriere” e un omaggio “a Giuliano Vassalli che aveva voluto il codice accusatorio al quale ci siamo ispirati”, ha aggiunto.

A una domanda sulla posizione dell’Associazione nazionale magistrati che ha più volte espresso la propria contrarietà alla riforma e ha convocato in via d’urgenza la giunta per questo pomeriggio, Nordio ha risposto: “Siamo aperti al dialogo, accettiamo contributi, suggerimenti ma devono accettare il principio che la volontà popolare è sacra e se ci è stato dato il mandato di separare le carriere noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo”.

In conferenza stampa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha osservato che “se facciamo un flashback e ricordiamo la Bicamerale presieduta da D’Alema ricorderemo che i temi trattati” nella riforma della giustizia approvata oggi dal Cdm trovano “condivisione nelle forze politiche di sinistra. E’ vero che son passati 25 anni, ma” alcuni temi, come l’istituzione “dell’Alta Corte e la separazione delle carriere hanno trovato condivisione” anche attraverso “iniziative legislative. Se vale l’adesione alla sostanza, e se vi sarà un confronto nel merito”, si potranno trovare punti d’incontro “su un testo che non è blindato, ma aperto ai contributi dell’intero Parlamento“.

Non darei così per scontato che si arrivi al referendum” sulla riforma della giustizia, ha detto Mantovano, “nel senso che se vale l’adesione alla sostanza che viene proposta dal governo e se vi sarà un confronto nel merito in Parlamento di fronte a un testo che certamente non è blindato ma aperto al contributo dell’intero Parlamento, non è così certo che si arrivi al referendum. Facciamo un passo alla volta”.

“Via la politica dai Tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”, ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al testo.

(ADNKRONOS)