G7, Papa su Intelligenza artificiale: “Politica crei le condizioni per un uso buono e fruttuoso”

Continuano i lavori del G7. Dopo il bilaterale tra Giorgia Meloni e Joe Biden, la premier ha accolto a Borgo Egnazia Papa Francesco in Puglia per la sessione dedicata all’Intelligenza artificiale e per partecipare ad alcuni bilaterali con i leader del mondo.

Il discorso del Papa sull’Intelligenza artificiale

“Spetta a ognuno fare buon uso” dell’Intelligenza artificiale, ha detto il Pontefice nel suo intervento sul tema, e “spetta alla politica creare le condizioni perché un tale buon uso sia possibile e fruttuoso“. Il Papa ha voluto ribadire “in questa occasione che ‘davanti a tante forme di politica meschine e tese all’interesse immediato la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine. Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione e ancora di più in un progetto comune per l’umanità presente e futura'”.

Richiamando l’importanza di una ‘sana politica’ “per guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire”, il Pontefice, attingendo all’enciclica sociale Laudato si’, ha evidenziato che “‘la società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. In tal modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare che tenda al bene comune può aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo'”.

“Non possiamo nascondere il rischio concreto, poiché insito nel suo meccanismo fondamentale, che l’intelligenza artificiale limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate, estromettendo l’apporto di altre forme di verità e imponendo modelli antropologici, socio-economici e culturali uniformi”. “Il paradigma tecnologico incarnato dall’intelligenza artificiale – ha avvertito -rischia allora di fare spazio a un paradigma ben più pericoloso, che ho già identificato con il nome di ‘paradigma tecnocratico’. Non possiamo permettere a uno strumento così potente e così indispensabile come l’intelligenza artificiale di rinforzare un tale paradigma, ma anzi, dobbiamo fare dell’intelligenza artificiale un baluardo proprio contro la sua espansione”.

“Condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine” avverte il Pontefice. “Abbiamo bisogno di garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di Intelligenza artificiale: ne va della stessa dignità umana”, ha avvertito.

Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita a un essere umano“, ha ammonito il Papa rivolgendosi ai grandi della Terra. “In un dramma come quello dei conflitti armati – ha osservato – è urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette ‘armi letali autonome’ per bandirne l’uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano”.

Bergoglio ha messo in guardia: “Se in passato, gli esseri umani che hanno modellato utensili semplici, hanno visto la loro esistenza modellata da questi ultimi – il coltello ha permesso loro di sopravvivere al freddo ma anche di sviluppare l’arte della guerra –, adesso che gli esseri umani hanno modellato uno strumento complesso vedranno quest’ultimo modellare ancora di più la loro esistenza”.

Si registra come uno smarrimento o quantomeno un’eclissi del senso dell’umano e un’apparente insignificanza del concetto di dignità umana Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell’Occidente: la categoria di persona umana”. “Ed è così che in questa stagione in cui i programmi di intelligenza artificiale interrogano l’essere umano e il suo agire, proprio la debolezza dell’ethos connesso alla percezione del valore e della dignità della persona umana rischia di essere il più grande vulnus nell’implementazione e nello sviluppo di questi sistemi. Non dobbiamo dimenticare infatti che nessuna innovazione – ha evidenziato – è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre”.

“Questa costitutiva dimensione di potere della tecnologia include sempre, in una maniera più o meno esplicita, la visione del mondo di chi l’ha realizzata e sviluppata. Questo vale anche per i programmi di intelligenza artificiale. Affinché questi ultimi siano strumenti per la costruzione del bene e di un domani migliore, debbono essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica”, il monito del Papa.

Il Papa, nel suo intervento al G7 nella sessione sull’intelligenza artificiale, ha fatto un piccolo passaggio a braccio per consigliare ai potenti del mondo una lettura che consiglia spesso, ‘Il padrone del mondo’ di Robert Hugh Benson. Bergoglio, in particolare, mettendo in guardia sui rischi di uniformare tutto, ha detto: “Mi viene in mente un romanzo famoso ‘The lord of the world’: fa vedere il futuro uniformante, è interessante leggerlo”. “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson, figlio dell’arcivescovo di Canterbury, Edward White Benson, è un libro nel quale l’autore parla dello spirito del mondo.

“Ringrazio il Papa per questa prima volta al G7, le sue parole sono ovviamente fonte di ispirazione per tutti noi” ha detto la premier Giorgia Meloni a fine intervento del Pontefice. “Grazie per la sua disponibilità nel voler rimanere per seguire gli altri interventi, sappiamo che è impegnativo, quindi grazie davvero”.

Bergoglio a Borgo Egnazia: “Sono ancora vivo”

Arrivato a Borgo Egnazia per il suo intervento sull’Intelligenza artificiale Papa Francesco è stato accolto al suo arrivo in elicottero al golf club San Domenico dalla premier Giorgia Meloni. Il papa e la presidente del Consiglio si sono poi allontanati insieme a bordo di una macchinina per il golf, mentre hanno scambiato alcune battute sorridenti.

“Ancora vivo”, risponde Francesco alla premier. “Ancora vivi”, replica la premier, “siamo in due”, scherza ancora il pontefice. “Mi fa tanto tanto piacere averla qui, è un grande regalo”, ringrazia Meloni Bergoglio, “sono molto contenta”. Salendo sulla piccola golf car che li condurrà dagli altri leader, la premier si lascia andare a una risata, “una bella risata”, nota il pontefice, “vabbè ma io e lei sempre”, replica la presidente del Consiglio che più volte, anche privatamente, ha visto il Papa.

Dopo le 17.30 Bergoglio avrà un faccia a faccia con il presidente del Kenya, William Samoel Ruto; con Narendra Modi, primo ministro dell’India. Quindi vedrà il presidente Usa Joe Biden; successivamente Lula da Silva, presidente del Brasile; Recep Tayyip Erdogan, presidente turco; e il presidente algerino Tebboune. Il Pontefice, quindi, farà rientro in Vaticano con l’atterraggio all’eliporto previsto intorno alle 21.15.

Seconda giornata inizia con panel su migranti

La seconda giornata del vertice è iniziata con la sessione dedicata alle migrazioni, con la premier che ha dato il via ai lavori seduta al tavolo tra Biden e Emmanuel Macron. In giornata anche un panel sull’Indo-Pacifico e la sicurezza economica e la sessione, a cui prende parte Papa Bergoglio, su ‘Intelligenza artificiale, energia, Africa/Mediterraneo’. In serata l’adozione delle conclusioni del vertice e la chiusura con il concerto di Andrea Bocelli.

Bilaterale Biden-Meloni: Ucraina e asset russi al centro

Meloni e Biden hanno parlato di Ucraina e del sostegno della Cina alla Russia Joe Biden e Giorgia Meloni nel bilaterale che hanno avuto a margine del G7 a Borgo Egnazia. I temi sono stati anticipati in un briefing telefonico che una fonte dell’amministrazione americana ha avuto con i giornalisti del pool della Casa Bianca.

“Meloni è sempre stata molto forte nel sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto la fonte, ricordando “l’importante annuncio di ieri” sull’accordo sull’utilizzo degli asset russi. Nel corso dell’incontro, il presidente e la premier hanno discusso anche della Cina e del “preoccupante sostegno cinese fornito alla Russia in termini di materiale dual use e di beni per sostenere la base industriale russa”.

Meloni e Biden si sono seduti davanti a un’insegna blu del G7 con le bandiere degli Stati Uniti e dell’Italia. “Stanno solo facendo delle foto?” ha chiesto Biden rivolgendosi a Meloni. Lei ha semplicemente annuito senza fare alcun commento e, poi, è stato chiesto ai fotografi di uscire dalla stanza, dove iniziava l’incontro tra i due. Oltre a Blinken, all’incontro era presente il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

Il ‘caso aborto’ e l’intesa sugli asset russi

Il ‘caso aborto’ ha continuato intanto a tenere banco nella prima giornata dei lavori del G7, dopo averne terremotato la vigilia, e così la presidenza italiana ha deciso di correre ai ripari e raccontare la sua versione dei fatti. Senza nascondere l’irritazione verso chi, a detta degli italiani, ha innescato la miccia, col rischio di oscurare un risultato giudicato “storico”, ovvero l’intesa raggiunta sugli asset russi e il fondo di solidarietà per l’Ucraina. “Risultato di cui vado fiera”, ha rivendicato Giorgia Meloni, rimarcando come “non fosse affatto scontato” l’accordo “politico” raggiunto: i nodi tecnici dovranno essere sciolti dal Consiglio europeo di fine giugno e dall’assise dei ministri delle finanze, ma il disco verde dei leader c’è, acceso tra gli ulivi secolari di Borgo Egnazia.

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(ADNKRONOS)