Bet (Lega-LV): “Sicurezza sul lavoro, in Veneto meno incidenti. Urgenti risorse per contrastare questo fenomeno”

26 giugno 2024

(Arv) Venezia 26 giu. 2024 –     “In una regione che ha oltre 420 mila imprese attive e che produce il 9% del pil italiano, l’azione di controllo per garantire la sicurezza sul lavoro è tanto importante quanto articolata. Ogni anno i nostri operatori dello Spisal riescono, nonostante la cronica carenza di organico, a raggiungere l’obiettivo del 5% delle aziende con quasi 12 mila controlli. La nostra Regione non lesina però attenzioni e impegno: il Piano Strategico per la sicurezza sul lavoro, fortemente voluto dal nostro Presidente Luca Zaia, nel 2018 ha messo nero su bianco un importante strumento per la programmazione delle attività e dell’impegno per garantire i nostri lavoratori con azioni di formazione, di comunicazione e di controllo”. Sono queste le parole del consigliere regionale Roberto Bet, intervenuto lunedì scorso al Convegno “Lavorando Veneto 2024” e organizzato dalla Consulta regionale degli ordini dei Consulenti del Lavoro. “L’incontro – sottolinea il consigliere – è stato un’occasione di confronto molto costruttivo, grazie anche e soprattutto agli interventi del ministro del Lavoro Calderone e del Ministro delle riforme Casellati. Alla tavola rotonda con il dott. Rosario De Luca Presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, dott. Paolo Pennesi Direttore Generale Ispettorato Nazionale del Lavoro, dott.ssa Enza Scarpa, Direttore INAIL Regione del Veneto, ho portato l’attività della Regione del Veneto in tema di sicurezza sul lavoro. Anche un solo incidente sul lavoro è troppo. Ma i dati in nostro possesso confermano una tendenza che ci fa ben sperare: gli infortuni gravi (inteso quelli con più di 40 giorni di prognosi e mortali) sono calati dal 2000 al 2022 in maniera costante passando dai 12592 del 2000 ai 7233 del 2022, così per le denunce di infortuni il dato del 2022 attestava oltre 83000 denunce contro le 69 mila del 2023 con un meno 17%. Senza contare che in questo periodo si sta lavorando sull’aggiornamento del piano per il 2024/26 con l’implementazione dei piani mirati di prevenzione per settori produttivi e il sistema di riferimento per la salute e sicurezza nelle scuole e nei progetti di alternanza scuola lavoro. Non solo: si sta sviluppando, attraverso il tavolo del Comitato regionale di coordinamento e il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e datoriali, un modello veneto di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Con le novità normative del DL 19/24 e l’avvio ad ottobre della cosiddetta “patente a crediti” nei cantieri e le nuove competenze dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro è necessaria una azione di coordinamento forte, per semplificare le procedure, facilitare l’invio delle comunicazioni e per tenere alta l’attenzione sulla sicurezza dei propri lavoratori”.

“Chissà poi che l’auspicato maggiore trasferimento di competenze alle Regioni nel contesto della riforma dell’Autonomia – conclude Bet – non possa favorire anche maggiori competenze e capacità di spesa per la sicurezza sui luoghi di lavoro: un rafforzamento delle unità di personale dello Spisal e una maggiore possibilità di agire nella contrattazione consentirebbe alle Regioni di avere una leva più efficiente”.

(Regione Veneto)