Monster Hunter Stories Collection, la recensione

Arrivano per la prima volta su PlayStation due giochi inzialmente disponibili solo su console Nintendo: Monster Hunter Stories e il suo seguito, Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, offrono un’esperienza che coniuga il mondo aperto e multiplayer di Monster Hunter con una struttura da GdR più classico, incentrato sulla trama. I due giochi sono uno la remaster dell’originale su 3DS, l’altro il porting del titolo per Switch. In Monster Hunter Stories, il giocatore veste i panni di un giovane Rider, un cacciatore di mostri che non si limita a combatterli, ma crea un legame speciale con essi tramite una pietra magica chiamata kinship. Il protagonista scopre una misteriosa infezione chiamata Flagello nero, che altera il comportamento dei mostri, minacciando l’ecosistema. Insieme ai suoi amici del villaggio di Hakum, il protagonista parte per un’avventura per sconfiggere la calamità, affrontando sfide intense, scoprendo segreti nelle antiche rovine e formando legami con vari Monstie lungo il percorso.

Nel secondo capitolo il giocatore deve affrontare la leggenda di Rathalos, che potrebbe portare distruzione al mondo con un semplice battito d’ali. Al fianco del protagonista c’è Ena, una giovane wyveriana che porta con sé un uovo di Rathalos, contenente la creatura leggendaria. In questo sequel, l’universo di gioco si espande e la trama diventa più complessa, pur mantenendo elementi classici come la figura del prescelto e le sue avventure per salvare il mondo. Un elemento di grande rilievo è l’introduzione del doppiaggio nel primo gioco, migliorando notevolmente l’esperienza rispetto alla versione originale per Nintendo 3DS.

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La giocabilità di Monster Hunter Stories si discosta dalla tradizione della serie, incentrandosi sulla formazione di legami con i Monsties, che aiutano il giocatore in battaglia contro avversari più potenti. Il sistema di combattimento a turni include il Rider, un Monstie selezionato e un alleato con il rispettivo mostro. La meccanica si basa su un sistema di carta, forbice e sasso, dove ogni attacco e abilità sono di tre tipi: potente, tecnico e agile. I Monstie si ottengono raccogliendo uova con diversi livelli di rarità nei nidi sparsi per la mappa. Ogni Monstie ha abilità uniche in base alla specie, molte delle quali sono familiari ai fan di Capcom. In Monster Hunter Stories 2, le abilità possono essere trasferite, permettendo una personalizzazione avanzata delle creature. Wings of Ruin amplia ulteriormente il gameplay del primo titolo, introducendo sequenze cinematografiche per le abilità dei Monsties e battaglie multiplayer online, sia cooperative che versus.

Entrambi i giochi della raccolta presentano regioni varie, con ambienti ricchi e una fauna distinta, rispecchiando la serie principale. Ogni regione offre segreti da scoprire e Monstie da farsi alleati. In Wings of Ruin, gli ambienti sono più ampi e diversificati, con biomi che offrono risorse e creature rare. L’aspetto artistico è un punto di forza, con grafica colorata e modelli dei personaggi migliorati rispetto alla versione originale. Tuttavia, alcune texture mostrano l’età del gioco originale per Nintendo 3DS, anche se il frame rate a 60 fps è stabile. Wings of Ruin offre grafica e dettagli tecnici superiori, con giochi di luci e ombre che rendono l’esperienza visiva ancora più gradevole. Le colonne sonore tribali aggiungono atmosfera, e il doppiaggio degli attori rende l’esperienza più immersiva.

Monster Hunter Stories Collection è un’ottima opportunità per chi non ha avuto modo di giocare ai titoli originali su console Nintendo. Offre una storia coinvolgente e personaggi affascinanti, introducendo i giocatori al mondo di Monster Hunter con un approccio più classico rispetto alla saga principale. Tuttavia, come raccolta venduta a prezzo pieno risulta un po’ limitata, con solo il primo gioco rimasterizzato e il secondo un port diretto della versione per Switch.

Formato: Switch, PS4 (versione testata), PC Editore: Capcom Sviluppatore: Capcom Voto: 7/10