Colangelo (Accenture): “Prompt Banking, produttività principio cardine dell’Ai”

Accenture ha pensato alla Prompt Bank, che utilizza l’AI generativa. Una caratteristica peculiare di questo modello è l’impiego degli agenti AI, algoritmi che avranno la capacità di dialogare tra loro e con le persone che lavorano nella banca aiutandole nelle attività quotidiane, eliminando anche quelle attività a basso valore aggiunto. Sarà così possibile anche la personalizzazione e la modulazione dell’offerta a un costo sostenibile. Ci aspettiamo in generale un 20-30% di aumento di produttività e questo potrebbe avere un impatto sul Roe di 2 punti percentuali”. È questa l’analisi di Massimiliano Colangelo, responsabile Financial Services di Accenture Italia, ai microfoni di Andkronos a margine della decima Banking Conference di Accenture, “Prompt Banking – Reinventare la banca nell’era dell’AI”, durante la quale la società di servizi professionali ha presentato un nuovo modello di banca guidato dall’intelligenza artificiale.

L’evento è stato trasmesso per la prima volta in diretta sui canali Sky. “Al centro della rivoluzione digitale vediamo l’IA come principe della trasformazione – dice Colangelo – Nel 2022 il tasso di inflazione era alle stelle. Nel futuro ci possiamo aspettare una normalizzazione dei tassi, quindi le banche dovranno spingere su un aumento di volumi e concentrarsi ad attrarre nuovi clienti”.

Nella visione di Accenture, questo rivoluzionario modello di banca si basa su cinque componenti: “Il primo è un nuovo modello di servizio basato sulla capacità di customizzare l’offerta e modulare i prodotti in modo dinamico – illustra Colangelo – La seconda caratteristica è l’Intelligent Operation, cioè lavorare soprattutto sui processi amministrativi della banca affidando quelli a basso valore agli algoritmi. Terzo elemento – continua – è invece il mondo del lavoro: i processi cambieranno, spesso saranno automatizzati e più semplici. I ruoli dovranno quindi essere ripensati e nasceranno nuove figure, bisogna dunque lavorare sul reskilling. L’altra componente è quella della gestione del rischio, di qualsiasi tipo. Attraverso l’ausilio degli algoritmi attuali, molto più sofisticati ed accurati, è possibile processare contemporaneamente molte più informazioni. Ultimo elemento, l’IT che attraverso l’utilizzo di specifici software, velocizzerà le attività di sviluppo delle nuove funzionalità. Tutto si appoggia sulla quinta componente, che è un po’ la foundation di questo nostro modello, perché è chiaro che l’Ai è uno strumento che bisogna gestire con le intenzioni giuste, con i processi giusti. È importante creare questo strumento di governance partendo dalla sponsorship dei vertici aziendali – specifica – bisogna creare un framework di processi di controllo, di monitoraggio, dei check point, le regole per fare gli stress test in modo tale che si sia sempre in grado di capire se il modello è comunque portatore di quella fairness che l’azienda vuole implementare quando utilizza questi strumenti”. Infine, Colangelo si sofferma su un aspetto fondamentale: “Il modello di governance deve imporre che tutto quello che si pensa e si progetta sia human by design. L’obiettivo è sempre potenziare lo skill e l’ingegno umano e il ruolo dell’uomo”, conclude.

(ADNKRONOS)