QUESTURA DI PADOVA: SCOPERTI E DENUNCIATI DALLE VOLANTI IN VIA SAN MARCO CON UN BORSONE CONTENENTE ARGENTERIA PER UN VALORE DI 1.000 EURO. LA POLIZIA NE RICERCA I LEGITTIMI PROPRIETARI.

Alle prime luci dell’alba di martedì 2 luglio, durante l’ordinario servizio di prevenzione e controllo del territorio svolto dalle pattuglie della Questura di Padova, un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha proceduto alla denuncia in stato di libertà per il reato di ricettazione di due cittadini rumeni.

Nelle fasi di un controllo d’iniziativa effettuato in via San Marco, gli agenti hanno notato due giovani i quali, aggirandosi lungo la pista ciclabile, destavano particolare sospetto nel trasportare in spalla un borsone molto ingombrante e vistoso.

Alla vista della Volante gli stessi acceleravano considerevolmente il passo e tentavano di allontanarsi in direzione Vigonza per eludere il controllo.

Una volta fermati, alla richiesta di mostrare il contenuto del borsone, i giovani affermavano in un primo momento che al suo interno vi erano contenuti solo vestiti.

Tuttavia, sotto uno primo strato di indumenti utilizzato per occultarne il contenuto, venivano rinvenuti numerosi oggetti in argento la cui provenienza non era prontamente accertabile

Accompagnati in Questura per essere compiutamente identificati, i due soggetti sono risultati essere un 25enne e un 22enne di origine rumena, senza fissa dimora, pregiudicati entrambi per reati contro il patrimonio.

Alla richiesta di indicare dove avevano recuperato la predetta refurtiva, i due stranieri non hanno fornito alcuna spiegazione attendibile sui valori ritrovati in loro possesso, venendo così deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

Tutto il materiale rinvenuto, consistente in pezzi di argenteria del peso complessivo di circa 14 kg, riportava la dicitura “800”, tipica dell’argento a 19 carati usato per realizzare posate, gioielli e altri manufatti, con un valore stimato di circa 1.000 euro, presumibilmente provento di furto.

E’ stato pertanto sottoposto a sequestro penale e sono tuttora in corso accertamenti per individuarne la proprietà.

A tal proposito si fa appello a chi dovesse riconoscere come propri i suppellettili, invitandoli in caso di riscontro positivo a contattare la Questura di Padova – Sezione Trattazione Atti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

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(Questura di Padova)