Autonomia differenziata, in Cassazione il referendum per l’abrogazione

Folla, davanti alla Cassazione, dove oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini deposita il quesito referendario abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Tra i presenti, oltre alla segretaria del Pd Elly Schlein e del presidente del M5S Giuseppe Conte, anche Alleanza Verdi e Sinistra con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni; Maria Elena Boschi; Riccardo Magi, leader di + Rutopa; Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Alessandra Maiorino e Alfonso Colucci del M5S, e Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete dei numeri Pari.

È una bella giornata. Siamo qui a presentare insieme alle altre forze politiche e sociali un quesito per fermare l’autonomia differenziata che spacca in due questo paese che invece ha bisogno di essere profondamente ricucito. Dobbiamo andare avanti perché questo governo ha presentato un’autonomia differenziata senza mettere un euro, vuol dire che a loro sta benissimo così”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, prima dell’ingresso in Cassazione. “Abbiamo tante ragioni per mobilitarci insieme contro questa autonomia differenziata – continua Schlein – lo faremo raccogliendo le firme in tutto il paese e siamo felicissimi di farlo con questo largo rassemblement di associazioni, forze politiche, sindacati. Siamo molto felici, è una giornata per noi molto significativa e importante”. “Ci stiamo muovendo anche nei consigli regionali, stiamo presentando anche lì quesiti per il referendum. Ci muoviamo su tutti i fronti, lo facciamo per difendere l’unità nazionale che è un principio costituzionale in questo paese”, conclude la segretaria del Pd.

Landini parla di una “battaglia decisiva” per la quale “lancio un appello a tutti i cittadini ad andare a votare“. “Occorre cancellare la legge sull’autonomia differenziata che porta a differenziare i diritti alla salute, all’istruzione, al lavoro. Quella non è solo una legge che porta alla divisione del paese ma è una legge che porta all’arretramento dei diritti e delle libertà – continua Landini – Di fronte a una crisi della democrazia con tante persone che non partecipano più alle elezioni perché non si sentono rappresentati, io penso che sia il momento di mettere in campo strumenti che permettano ai cittadini di decidere direttamente della loro vita e il referendum è uno strumento diretto che non delega nessuno”.

“Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione a tutti i cittadini di contrastare questo Spacca Italia, lo fermeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture, soprattutto nelle aree più in difficoltà del paese. E anche per evitare che si abbatta questo macigno sulle imprese anche del Nord che si troverebbero soffocate dalla burocrazia di 20 staterelli diversi. Non ci fermeranno, neppure con calci e pugni, perché noi sventoleremo il tricolore dell’Italia e dell’unità”, afferma il presidente del M5S Giuseppe Conte .

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(ADNKRONOS)