UE: DAZI MAGGIORATI SU CEREALI RUSSI DALL’1 LUGLIO

UE: DAZI MAGGIORATI SU CEREALI RUSSI DALL’1 LUGLIO

SALVAN, COLDIRETTI “È INDISPENSABILE SALVARE IL SETTORE CEREALICOLO ITALIANO. BENE I NUOVI DAZI”

Salvan, Coldiretti Rovigo: “Il Polesine è il granaio veneto e questa è una decisione importante dopo il drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero”

Il consiglio dei Ministri Ue ha dato il via libera a dazi maggiorati su import di prodotti agricoli da Russia e Bielorussia. La misura serve per evitare la destabilizzazione del settore agricolo europeo e sarà in vigore a partire dal prossimo 1° luglio, lo ha annunciato il commissario per il commercio europeo Valdis Dombrovskis. Nel mirino della Ue, cereali, semi oleosi e prodotti derivati. Il dazio doganale sarà fissato a un livello più elevato di 95 euro a tonnellata per i cereali e del 50% ad valorem per i semi oleosi e per i prodotti derivati derivanti da una concentrazione del prodotto di base. Solo qualche giorno fa, Coldiretti ha voluto denunciare questo fenomeno con la mobilitazione che si è estesa ai porti; gli agricoltori andati all’arrembaggio della nave Alma nel porto di Bari carica di grano turco, giunto nello scalo pugliese dopo essere stata rifiutata dalla Tunisia ed essere passata per la Grecia.

“Secondo una indagine del Centro Studi Divulga – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – il grano russo ha invaso il nostro Paese come mai nella storia. Si stima che nel 2023 sia entrato quasi mezzo milione di tonnellate nel nostro Paese, abbattendo fino al -60% il prezzo del grano italiano. In questo 2024 la situazione non è certo migliore e, in vista della trebbiatura tricolore, gli arrivi di cereali, soprattutto da Ankara (Turchia), si stanno intensificando”.

“La scelta dei ministri Ue – conclude Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali e una risposta alla tutela del reddito degli agricoltori, dopo che con il Decreto legge agricoltura sono stati stanziati 20 milioni di euro in più per i contratti di filiera del grano. Ben vengano le restrizioni, le speculazioni sul grano sono divenute uno strumento di guerra geopolitica che colpisce tutti i paesi. I produttori italiani, compresi quelli polesani che da sempre sono impegnati nella coltivazione di cereali, sono colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero”.

(Coldiretti Padova)