Comune di Padova: coppie e famiglie miste studiate nel primo report italiano sul tema e raccontate in un’eloquente mostra fotografica

Un pomeriggio tutto dedicato alle coppie e alle famiglie miste sabato 15 giugno: alle ore 16:00, presso la sala Paladin e il cortile pensile di Palazzo Moroni, in collaborazione con l’Assessorato ai servizi Demografici del Comune di Padova, la presentazione del libro-report Io festeggio due volte. Le coppie e le famiglie miste in Italia, tra legami, discriminazioni, risorse, la pubblicazione conclusiva del progetto di ricerca del Centro Studi Confronti e dell’Associazione Italiana Famiglie e Coppie Miste (Aifcom). A seguire si assisterà all’opening e alla presentazione della mostra fotografica Mixed, progetto e fotografie di Mara Scampoli, a cura di Paola Riccardi e Caterina Santinello. L’esposizione sarà visitabile liberamente presso il cortile pensile di Palazzo Moroni fino al 30 giugno tutti i giorni dalle 10:00-19:00. L’evento propone una prima rappresentazione delle unioni miste in Italia, nata dall’incontro e dalla collaborazione tra prospettive diverse: quella della ricerca scientifica di Aifcom e Confronti e quella fotografica dell’autrice Mara Scampoli.
Ad aprire l’evento alle ore 16:00 alla sala Paladin di Palazzo Moroni con il saluto dell’assessora alla cooperazione internazionale Francesca Benciolini sarà la tavola rotonda con Stefano Allievi (Università degli Studi di Padova), Alberto Mascena (Supervisore scientifico AIFCOM) e Mara Scampoli (Psicologa e fotografa). Si assisterà poi a una testimonianza di coppia con Martina Stipi e Nourou Sene. Modera Claudio Paravati (direttore Confronti). Alle ore 18:00 nel cortile pensile di Palazzo Moroni inaugurazione della mostra fotografica “Mixed” di Mara Scampoli con la presentazione  della curatrice Caterina Santinello.

L’assessora ai Servizi demografici e alla Cooperazione internazionale Francesca Benciolini commenta: “Siamo in una società che cambia e oggi  nella città di Padova  il 17,4% delle persone residenti hanno cittadinanza straniera, 586 sono solo quelle che nel 2024 hanno ottenuto la cittadinanza italiana e più di 70  sono i ragazzi e le ragazze che al compimento del 18 anno di età hanno potuto  richiedere la cittadinanza italiana perché nati e vissuti in Italia pur essendo di origine straniera. Questo ci dice che siamo in una società che sta cambiando e così anche le relazioni sociali a partire dalla famiglia.  Siamo partiti dalle scuole nelle quali abbiamo trovato bambini e bambine di provenienze diverse e naturalmente crescendo insieme è sempre più facile che le famiglie cambino volto e che  ci si voglia bene e che si voglia mettere  su famiglia con provenienze diverse.  Del resto nella ricerca che  sarà presentata sabato, la parola amore  è quella più usata dalle coppie  quando si chiede loro quali sono gli aspetti positivi che trovano nella loro relazione. Amore declinato in termini di comprensione, rispetto reciproco, sostegno fiducia, supporto e tolleranza. Quello delle coppie miste è un fenomeno sempre più in crescita, frutto anche del mondo globalizzato, e nel quale le grandi migrazioni che da sempre caratterizzano l’umanità ci portano ad incontrarci. Credo che dare anche visibilità a questo aspetto, sia interessante e approfondire la conoscenza delle coppie miste ci aiuta a comprendere meglio queste trasformazioni, e sia una risorsa per noi amministratori per indirizzare nel modo migliore le politiche che toccano con queste realtà”.

Il libro report “Io festeggio due volte” è la prima ricerca nazionale sulle coppie e famiglie miste in Italia, frutto della collaborazione del Centro Studi Confronti e dell’Associazione Italiana Famiglie e Coppie Miste (Aifcom). Il libro tratta di chi – coppie e famiglie miste appunto – vive una realtà che rappresenta un vero e proprio laboratorio culturale dell’Italia di oggi. Questo mondo meritava uno studio scientifico che potesse raccontarlo. La ricerca descrive lo stato di salute generale di questa realtà sociale, scattando una prima fotografia di un “territorio” complesso, eterogeneo, multiforme. Il risultato è una mappa dedicata a chi a vario titolo desidera saperne di più. Nel report si trovano numerose testimonianze delle persone che vivono in coppie e famiglie miste, e vengono trattate non solo le sfide che tali famiglie affrontano, ma anche le tante risorse di cui sono portatrici. Una quotidiana sperimentazione dell’incontro tra origini differenti, da cui ricavare degli esempi da osservare, supportare e, in qualche caso, persino da emulare. La ricerca descrive lo stato di salute generale di questa realtà sociale, scattando una prima fotografia di un “territorio” complesso, eterogeneo, multiforme. Il risultato è una mappa dedicata al lettore, agli studiosi e a tutte quelle figure professionali che, a vario titolo, desiderano saperne di più.

Alberto Mascena, supervisore scientifico di AIFCOM spiega: “Questa ricerca ha provato a raccogliere il frutto dell’incontro delle coppie e delle famiglie miste in Italia: ciò che queste persone “fanno” con le differenze; come riescono a superare le divergenze; come significano le differenze interculturali e di credo religioso; in che modo affrontano l’impatto del pregiudizio e della discriminazione, anche quella di natura istituzionale, sollecitando al contempo un cambio di prospettiva negli attori che compartecipano alla loro realtà sociale. Un ulteriore tema esplorato riguarda la religione: come essa è esperita nella relazione di coppia, nell’educazione dei figli e nel rapporto con la comunità sociale”.

Claudio Paravati direttore di Confronti sottolinea: “Il report ha perseguito il desiderio di identificare il significato e le principali strategie di gestione delle differenze, sottolineando il potere creativo di questo tipo di unioni. Esperte e testimoni privilegiate del confronto interculturale e interreligioso, le coppie e le famiglie miste rappresentano un laboratorio spontaneo in cui si pratica “l’arte della coesistenza”, i cui esiti possono essere diversi. Nella ricerca, infatti, abbiamo incontrato numerosi esempi di unioni dove alcune differenze ritenute classici esempi di potenziale fragilità – come la differenza religiosa – siano in realtà vissute come una grande risorsa che unisce e supporta la relazione di coppia e l’educazione dei figli”.

La mostra fotografica: parallela alla ricerca scientifica presentata in questo evento, ma strettamente correlata ad essa la mostra è un’esplorazione fotografica significativamente intitolata “Mixed” di Mara Scampoli, padovana, fotografa e psicologa. Il progetto si  è proposto di documentare la realtà delle coppie miste in Italia quale fenomeno legato a quello dell’immigrazione. In tempi in cui l’immigrazione viene rappresentata come una questione emergenziale piuttosto che come una naturale evoluzione sociale, l’autrice ha voluto al contrario, descrivere l’esperienza di arricchimento nell’incontro fra culture diverse, lasciando ai diretti interessati la possibilità di raccontarsi e raccontare, attraverso l’immagine, la loro esperienza di coppia mista. La scelta narrativa è quella di rappresentare la coppia nell’intimità dei propri ambienti domestici e dei luoghi abitualmente frequentati. I ritratti sono accompagnati da interviste, che completano la ricerca riportando, nelle parole dei protagonisti stessi, le peculiarità di ciascuna coppia.

Mara  Scampoli, ideatrice e realizzatrice del progetto fotografico spiega:  “Documento da anni il fenomeno dell’immigrazione, in tutte le sue sfaccettature, e ho avuto l’opportunità di conoscere molte donne e uomini provenienti da aree geografiche e culturali molto diverse tra loro.  Nel tempo è nato il desiderio di raccontare le migrazioni dal punto di vista dell’incontro tra esseri umani provenienti da culture differenti, nell’intimità del rapporto di coppia.  Un tema non facile anche perchè tocca aspetti evidentemente molto personali.  Già altre volte nel raccontare storie di immigrazione ho riflettuto  sul fatto che alla fine spesso siamo “noi” a raccontare le “loro” storie, filtrandole inevitabilmente attraverso la nostra cultura, la nostra curiosità  e sensibilità.  In questo caso volevo che la rappresentazione fotografica di queste relazioni di coppia fosse la più veritiera possibile, e quindi non ho scelto io come e dove  ritrarre queste coppie.  Lo hanno deciso loro e io sono intervenuta per risolvere gli aspetti fotografici necessari a realizzare delle buone immagini. Questo mi ha permesso di coniscerli molto meglio e di creare con loro un rapporto di fiducia e serenità che credo traspaia nbene dalle foto. E anche per me è stata una esperienza umana molto appagante”.

L’Istat nel report del 2021 riferisce che almeno 1 matrimonio su 10 in Italia è con uno sposo straniero. Un dato cui vanno aggiunti tutti coloro che convivono o hanno una relazione stabile e che non vengono “registrati” dall’Istat. La quota di matrimoni con almeno uno sposo straniero è notoriamente più elevata nelle aree in cui è più stabile e radicato l’insediamento delle comunità straniere, cioè al Nord e al Centro. In queste due aree del Paese quasi un matrimonio su cinque riguarda almeno uno sposo straniero. Il Veneto è una delle regioni in cima alla classifica per numero di matrimoni misti, che rappresentano nel 2021 il 12,8% del totale. Sempre nel 2021 a Padova sono stati celebrati 81 matrimoni tra un coniuge italiano e un coniuge straniero, pari al 16,84% dei matrimoni totali.  In tempi in cui l’immigrazione viene rappresentata come un fenomeno emergenziale piuttosto che come un’inevitabile evoluzione sociale, il progetto intende rappresentare al contrario l’esperienza dell’incontro fra culture differenti lasciando ai diretti interessati la possibilità di raccontare, attraverso l’immagine, la loro esperienza di coppia mista. I ritratti sono accompagnati da una breve intervista alla coppia, che invita i partners ad identificare cosa significhi per loro essere una “coppia mista” e qual’ è la specificità che secondo loro caratterizza la loro relazione. Raccontando la loro quotidianità, i problemi e le difficoltà che incontrano, ciò che li arricchisce, cosa percepiscono di veramente diverso fra loro, l’intenzione è quella di problematizzare il concetto stesso di diversità, e di raccontare le infinite sfumature dell’identità umana, e la preziosità dell’incontro fra individui, al di là degli stereotipi definiti dal confine fra gli Stati o dal colore della pelle o dall’orientamento sessuale

A.i.f.co.m. aps è un’associazione di promozione sociale nata dall’unione tra diverse sensibilità e professionalità con l’obiettivo di essere il punto di riferimento per tutte le coppie e le famiglie “miste” in Italia.  L’obiettivo più ampio è mostrare che la coesistenza tra “differenze“ è possibile. In tal senso, le coppie e le famiglie interculturali sono dei testimoni privilegiati. Tre sono le anime principali di tale associazione: la ricerca scientifica, la formazione e sensibilizzazione sociale, l’intervento (progetti sociali, sportelli di ascolti, laboratori). www.aifcom.org

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Mara Scampoli vive e lavora a Padova. Ha iniziato lo studio della fotografia quale mezzo di espressione personale e di ricerca nel campo delle relazioni umane, proseguendo poi il percorso formativo con diversi autori nel campo del fotogiornalismo e della fotografia documentaria. Ha realizzato progetti fotografici nel campo dell’indagine sociale, con particolare attenzione alla condizione delle minoranze e dei gruppi socialmente svantaggiati. Collabora con associazioni internazionali e del territorio per la realizzazione di progetti di inchiesta e di enpowerment delle comunità locali attraverso l‘utilizzo del mezzo fotografico. E’ inoltre impegnata in progetti personali di ricerca sulla trasformazioni del territorio nel rapporto tra uomo e ambiente, e sull’utilizzo dell’arte quale strumento creativo e trasformativo dell’essere umano. www.marascampoli.com

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)