La carica di Pellegrini “Contro la Croazia dominare e vincere”

Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Ha portato a Coverciano i più grandi numeri 10 che il calcio italiano ha espresso, poi Luciano Spalletti ha deciso di dare la maglia a Lorenzo Pellegrini. Una bella responsabilità, ma il capitano della Roma è abituato a prendersele. Portare la fascia sul braccio dopo Totti e De Rossi, non è una passeggiata per un romano. Lui lo fa a testa alta, dribblando critiche, voci e polemiche, mettendo qualità e carisma al servizio della squadra. In azzurro porta il 10 ed è tra i capitani riconosciuti dal gruppo, insieme a Donnarumma (che i gradi li porta), a Barella, Jorginho e Di Lorenzo. Titolare nelle prime due gare, molto bene con l’Albania, male (ma meno degli altri) contro la Spagna. Contro la Croazia ci si gioca tutto, chissà se Spalletti punterà ancora su di lui per affrontare Modric e compagni, o sarà uno di quelli che farà spazio a gente più fresca, così come ha detto il ct a Gelsenkirchen nel post-ko, quando disse anche che lui alla ricerca del gioco non ci rinuncia, perchè quella è la strada che conosce per arrivare al risultato. “Mister Spalletti vuole dominare le partite e quello è il nostro obiettivo. Ovviamente con la Spagna non ci è riuscito. Cercheremo di curare ogni dettaglio per riuscire ad essere quello che vogliamo esser”, le dichiarazioni di Pellegrini a uefa.com. Sembra di sentir parlare il ct, può essere un segnale positivo, vuol dire che il gruppo magari avrà perso un pò di morale, ma non certe certezze. “Ovviamente l’atmosfera non è come dopo la partita con l’Albania. Per bravura della Spagna e per nostre responsabilità non abbiamo fatto una partita all’altezza dell’Italia. E’ stata una partita difficile ma che ci può consigliare su ciò che ci aspetta dopo. Il nostro sguardo, la nostra mente sono già alla prossima partita. Il nostro obiettivo è superare il gruppo e daremo tutto per riuscirci”. Perchè l’obiettivo è quello di difendere il titolo da campioni d’Europa in carica a testa alta. “Assolutamente sì. Sappiamo che sono cambiate tante cose – dice riferendosi agli Europei del 2021 – e che ci sono tante squadre forti, ma noi veniamo qui per giocarcela con tutti e soprattutto per dare il nostro 100%. Diventa difficile fare pronostici, ma siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi”.
La responsabilità la sente, sa che ha un ruolo importante al di là delle questioni tecniche e che, quindi, se c’è da prendere la squadra per mano e trascinarla fuori da giorni difficili, non può e non intende tirarsi indietro. “E’ uno dei miei obiettivi quello di cercare di trasmettere la mia personalità, la mia tranquillità ai miei compagni perchè queste sono partite, sono emozioni diverse da quelle che vivi con un club. E’ un fattore che è mancato contro la Spagna e non dovrà più succedere perchè adesso inizia il momento in cui bisogna tirare fuori il meglio da ognuno di noi”. In fondo contro la Croazia due risultati su tre ci mandano agli ottavi, aspetto da non sottovalutare anche se non si può entrare in campo facendo calcoli. “Assolutamente no. Noi affronteremo la Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e vincerla. Sappiamo che la Croazia è una squadra forte, con giocatori incredibili. Ha iniziato male il torneo con la Spagna ma anche in quella circostanza ha giocato bene, creando tante occasioni. E’ una squadra che ha qualità, noi cercheremo di fare la partita, di dominare, poi in base a quello che succederà, penseremo a come rispondere lì sul campo al momento”.
Tanti giocatori forti e di grande esperienza, ma anche con una carta d’identità che porta a pensare che possa essere per molti di loro l’ultimo torneo. “Noi abbiamo tanti giocatori alla prima esperienza, compreso me visto che ho saltato l’Europeo di tre anni fa per infortunio. E’ normale sentire un pò di emozione soprattutto inizialmente. Penso che si debba avere la capacità di capire che rappresentiamo il nostro popolo e in determinati momenti che si vuole fare quel qualcosa in più”. Il campione assoluto in casa Croazia è Luka Modric. “Eccezionale, incredibile, con una qualità impressionante ma non solo. Ha anche una grande personalità, su di lui in un momento difficile puoi sempre contare. Soprattutto per questo credo sia un modello per tanti giocatori”. Tornando a Croazia-Italia, serviranno: “Testa e cuore. Entrambi, solo una o l’altra cosa non ti fa andare avanti. Il cuore serve perchè quando indossi la maglia della Nazionale, rappresenti un’intera nazione. Bisogna tenere a mente che è una responsabilità grande e bisogna avere la personalità necessaria per assumersi questa responsabilità. E poi ci vorrà testa perchè in partite così importanti sono i dettagli a fare la differenza e in quelli la testa ti aiuta tanto”.
– foto Ipa Agency –
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