G7, Fedriga “Non basta la tecnologia, occorre investire in formazione”

TRIESTE (ITALPRESS) – “Il futuro delle prossime generazioni dipende dalle scelte che sapremo adottare a livello internazionale, penso in primo luogo a quelle finalizzate a governare i processi che stanno modificando in modo radicale il mondo produttivo e del lavoro per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi decenni. La sfida sull’innovazione tecnologica non può infatti ridursi a un dibattito ideologico sull’intelligenza artificiale, ma deve piuttosto sviluppare risposte capaci di coniugare aspetti etici, economici e sociali in una prospettiva sostenibile e di lungo periodo. Non basta disporre di tecnologia e infrastrutture: occorre investire sulla formazione, vera chiave di volta per accrescere il patrimonio più grande di ogni società, quello costituito dal capitale umano. Proprio per queste ragioni, ritengo che il vertice di Trieste rappresenti uno dei momenti strategicamente più rilevanti, in quest’anno di Presidenza italiana, per i lavori del Gruppo dei Sette”. E’ con queste parole che il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha voluto salutare l’arrivo dei ministri del G7 in piazza Unità d’Italia, riunitisi nel Palazzo della Regione del capoluogo giuliano per il vertice sull’Istruzione.
“Occasioni come il G7 Istruzione offrono inoltre lo spunto per riflettere non solo sull’umanità, che pure deve rimanere il fine ultimo del nostro agire individuale e collettivo, ma anche – secondo Fedriga – sull’idea stessa di mondo che vogliamo costruire. Se gli scambi economici e culturali accelerano i processi di integrazione e riducono le distanze, non meno rilevanti appaiono il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione delle identità territoriali nella loro duplice funzione di collante sociale e di ponte attraverso cui rafforzare il dialogo e la conoscenza reciproca. Aspetti, questi ultimi, che rendono pertanto il Friuli Venezia Giulia, e la città di Trieste in particolare, luogo ideale per ospitare il Meeting ministeriale”.
Oltre alla presenza dei titolari dei dicasteri dei 7 Paesi membri e della Commissaria europea all’Istruzione, il forum vede la partecipazione dei vertici dell’Unione africana, dei rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali competenti in materia (Ocse, Unesco, Unicef) nonchè dei ministri dell’Istruzione di Ucraina e Brasile, per un totale di 17 Capi delegazione e oltre 100 partecipanti.
Due i temi oggetto di approfondimento: la valorizzazione dei talenti, finalizzata a promuovere l’acquisizione di competenze anche attraverso la personalizzazione dei percorsi di apprendimento, e la riduzione del differenziale tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, con la previsione di rafforzare la mobilità educativa e occupazionale di giovani in possesso di competenze specialistiche.
Obiettivi, quelli sul tavolo dei ministri, che, secondo l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen, “non possono prescindere da una visione ampia sul piano internazionale, ma al contempo rispettosa delle specificità culturali dei singoli territori”. “Il Friuli Venezia Giulia vuole in tal senso porsi a paradigma di una nuova visione della scuola – secondo Rosolen – capace di fare leva sulle identità trasformandole in passaporto per le relazioni con il resto del mondo e in finestra aperta su nuovi spazi di mobilità”.

– Foto: Ufficio stampa Regione Friuli Venezia Giulia –

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