Commercio, Confimprese: 3.240 aperture nel II semestre per il retail

Il Centro studi Confimprese pubblica il rapporto sul consuntivo dei piani di sviluppo della base associativa. Nonostante il calo dei consumi nei primi 5 mesi dell’anno e l’incertezza dello scenario internazionale, si stimano 5.580 nuovi punti entro la fine del 2024 pari a una progressione del +6,6%, di cui 3.240 nel II semestre con una ricaduta occupazionale di 33.264 nuovi addetti nel totale anno. Bene centri commerciali e negozi di prossimità, indicati come canali prioritari di sviluppo della rete distributiva e dalla totalità del settore abbigliamento-accessori. Il trend di chiusura di punti vendita dovrebbe risultare debole entro la fine del 2024 pari a circa il 2% rispetto al 2023. L’eccessiva onerosità delle location indicata come causa principale da 7 retailer su 10. E’ quanto è emerso dall’annuale Retail Summit organizzato da Confimprese in collaborazione con Jakala e The Innovation Group sull’universo retaila Stresa.

Nelle aperture, sia pure con un consuntivo di oltre 2mila punti vendita messi a segno nei primi 6 mesi dell’anno, le imprese hanno adottato a inizio 2024 una maggiore prudenza nell’espansione delle rete commerciale, anche alla luce del contesto geopolitico internazionale e di un inizio anno non brillante per i consumi in flessione del -0,8% nel progressivo gennaio-maggio 2024 sullo stesso periodo 2023 (dati Osservatorio consumi Confimprese-Jakala). Tuttavia, non si registra una revisione delle previsioni di inizio anno. Il trend è positivo. In particolare, i dati di apertura del II semestre 2024 sono in miglioramento sullo stesso periodo 2023 in cui le aperture si erano fermate a 1.650.

Il trend di chiusura di punti vendita dovrebbe risultare debole entro la fine del 2024 pari a circa il 2% di chiusure rispetto al 2023. Le cause sono legate all’eccessiva onerosità delle location indicata dal 70% del campione, agli interventi di razionalizzazione della rete distributiva (65%), con un’incidenza superiore rispetto al 27% indicato nel 2023. Si registra un aumento di circa 11 punti percentuali per l’eccessiva onerosità della location e 38 punti percentuali per il processo di razionalizzazione della rete. Diminuiscono invece le percentuali di rispondenti che indicano come principali ragioni le scadenze dei contratti dell’immobile commerciale (9%) o con il franchisee (4%).

Quanto ai canali di vendita, come nel 1° semestre, il canale di sviluppo prioritario per tutti i settori è quello dei centri commerciali/outlet, retail park e travel, indicati dal 100% delle aziende di abbigliamento-accessori, dall’82% della ristorazione e dal 62% di altro retail. Significative le aperture anche nei negozi di prossimità e aree periferiche e nelle vie dello shopping delle grandi città, privilegiate dal 38% di altro retail, dal 33% di abbigliamento-accessori e dal 29% della ristorazione.

(ADNKRONOS)